POST 7 - SPONSOR COME LE STRUTTURE DI DIVERTIMENTI “MISTI”? CRITERIO DI STAGIONALITÀ!
Per struttura di divertimenti “misti” è possibile intendere quella singola attività dotata però di intrattenimenti molteplici (ad esempio: giostre, bar, ristorante, sale da ballo, campetti sportivi) e situata nell’entroterra o nei pressi del mare. All’interno di essa gente autoctona e turisti hanno la possibilità di trascorrere delle intere giornate o perfino delle intere settimane senza prevalenti ragioni di contatto col mondo esterno.
A scanso di equivoci, sono fatte rientrare in questa categoria solo le seguenti iniziative: • la polistruttura di paese, della cittadina; • il parco divertimenti (meccanico, tematico, acquatico, didattico, faunistico); • l’agriturismo, se dotato di servizi di intrattenimento quotidiano di tipo ricreativo, culturale, didattico, sportivo, escursionistico (trekking, mountain bike, cd. equiturismo); • lo stabilimento balneare; • i villaggi turistici.
In buona sostanza trattasi di attività che seguono uno schema di richiamo collettivo non dissimile a quello dei centri commerciali e dei cinema multisala. A differenza di quest’ultimi, però, esse tendono ad essere aperti solo per alcuni specifici periodi dell’anno e ciò rende possibile l’applicazione di un criterio di inclusione/esclusione in relazione al periodo di svolgimento della F.P. Esterna di turno.
Se la kermesse patronale ha luogo nel periodo di apertura della struttura di divertimenti “misti”, diviene quanto mai necessario il rifiuto alla sponsorizzazione, secondo ragioni già intraviste nei POST 6.1 e 6.2.
Se la kermesse patronale ha luogo in un periodo dell’anno in cui la struttura di divertimentI “misti” è chiusa o è solo parzialmente aperta, allora si ritiene possibile un’ipotesi di sponsorizzazione, non sussistendo le motivazioni esposte nel POST 6.1 e 6.2.
In casi come quello quello considerato in questo messaggio, insomma, si ritiene quanto mai necessaria l’applicazione di una sorta di criterio di stagionalità.
_________________ I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)
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